Padova (martedì, 17 giugno 2025) — La Corte d’Appello di Venezia ha ridotto la pena inflitta a Diletta Miatello, l’ex agente della polizia locale accusata di aver aggredito brutalmente i genitori nella loro casa di San Martino di Lupari, in provincia di Padova, il 27 dicembre del 2022. La condanna, che in primo grado era stata fissata in 28 anni di reclusione, è stata abbassata a 23 anni e 6 mesi. La decisione è arrivata a seguito dell’accoglimento del concordato proposto congiuntamente dalla Procura e dalla difesa dell’imputata.
di Virginia Spennacchio
Diletta Miatello, oggi 53enne, si è sempre dichiarata innocente, ma durante gli interrogatori ha ammesso indirettamente l’esistenza di un rapporto particolarmente difficile con i genitori, tanto da non rivolgersi mai a loro per nome. La perizia psichiatrica, affidata al dottor Alessandro Saullo del centro di salute mentale di Gorizia, ha stabilito che la donna è capace di intendere e di volere, pur soffrendo di un disturbo paranoide della personalità.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa, quel giorno di fine dicembre Miatello avrebbe agito con estrema violenza: la madre, Maria Angela Sarto, 84 anni, è morta a causa delle gravi lesioni riportate, tra cui almeno venti ferite al volto, alla mandibola e allo sterno, oltre a diverse costole fratturate. Il decesso è avvenuto per dissanguamento. Il padre, Giorgio Miatello, di 89 anni, è sopravvissuto inizialmente all’aggressione, ma le sue condizioni erano critiche. L’anziano ha riportato gravi traumi cranici, ferite lacero-contuse al volto e diverse emorragie cerebrali. È morto poco più di due mesi dopo, mentre si trovava in una casa di cura.
Il pubblico ministero, Marco Brusegan, aveva chiesto l’ergastolo per Miatello, ma la sentenza di primo grado aveva già rappresentato una riduzione della pena. Ora la Corte d’Appello ha ulteriormente abbassato la condanna, chiudendo almeno per ora uno dei casi di cronaca nera più scioccanti degli ultimi anni nel territorio padovano. La figura dell’imputata, già appartenente alle forze dell’ordine, ha contribuito a rendere ancora più clamorosa la vicenda, che ha suscitato forti reazioni e interrogativi sull’ambito familiare, sulla salute mentale e sulle dinamiche di violenza domestica.
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Last modified: Giugno 17, 2025