Montegrotto Terme (martedì, 2 settembre 2025 ) — A Montegrotto Terme da alcuni giorni circa 1600 cittadini si trovano privi del medico di base di riferimento a causa del pensionamento di un professionista che non è stato ancora sostituito dall’Ulss Euganea. La vicenda ha generato allarme e disagi nella popolazione, che si vede privata di un servizio essenziale per la tutela della salute. La denuncia arriva dal consigliere regionale di Forza Italia Fabrizio Boron, che ha sollecitato un intervento rapido per risolvere la situazione.
di Virginia Spennacchio
Boron ha spiegato che l’assenza di una sostituzione tempestiva rischia di lasciare senza assistenza centinaia di persone, in particolare anziani e pazienti cronici che hanno bisogno di un punto di riferimento stabile. Secondo il consigliere, se il problema risiede nella mancanza di professionisti disponibili in graduatoria, allora sarebbe opportuno applicare quanto previsto dal Piano sociosanitario regionale contenuto nella legge n. 48 del 2018. Tale strumento consente infatti di avvalersi di strutture private accreditate convenzionate con il servizio pubblico, in grado di garantire visite e prestazioni mediche sul territorio fino alla nomina di un nuovo titolare.
Il rappresentante forzista ha ribadito che un buon governo della sanità deve puntare sulla collaborazione tra settore pubblico e privato, mettendo a sistema competenze e risorse per offrire ai cittadini un servizio efficiente e di qualità. Per chiarire le ragioni della mancata copertura, Boron ha chiesto formalmente all’area sanità e sociale della Regione l’elenco aggiornato dei medici presenti nelle graduatorie, così da comprendere dove si sia bloccato il percorso di assegnazione.
«La priorità in questo momento – ha sottolineato – è garantire ai cittadini un medico di riferimento, che rappresenta il principale collegamento con il Servizio sanitario nazionale. Non possiamo accettare che Montegrotto rimanga senza una figura fondamentale come il medico di base. È indispensabile che si trovi una soluzione immediata per restituire serenità e continuità assistenziale a tutti gli utenti coinvolti».
L’appello di Boron mette ancora una volta in luce le difficoltà che molti territori veneti si trovano ad affrontare nella copertura dei posti vacanti in medicina generale, un problema che rischia di diventare strutturale se non affrontato con misure concrete e tempestive.
Last modified: Settembre 2, 2025