Scritto da 2:00 pm Padova, Attualità

Frutta e verdura, rincari fino al 500% sugli scaffali dei supermercati. La denuncia di Cia Padova

prodotti frutta e verdura

“Fatto il prezzo finale di un prodotto, all’agricoltore rimane se è tanto il 10%. In pratica stanno lavorando in perdita. La lista dei prodotti sarebbe infinita.

di “Andrea Scordino

Che il prezzo del prodotto subisca una variazione lungo la filiera distributiva, si sa, è una legge del mercato, ma un rincaro addirittura del 500% risulta difficile da accettare.

La denuncia proviene direttamente dalla Cia di Padova, la Confederazione Italiana Agricoltori, che ha analizzato i prezzi dei prodotti, dal consumatore al distributore, per constatare rincari eccessivi. Il caso più eclatante è quello del cavolo cappuccio: all’imprenditore agricolo vengono riconosciuti 30 centesimi al chilo, mentre sugli scaffali dei supermercati si trova a 1,99 euro al chilo (prezzo medio), per un rincaro del 563%.

Luca Trivellato, presidente Cia Padova ha dichiarato: “fatto 100 il prezzo finale di un prodotto, quello cioè che viene pagato dai consumatori per l’acquisto, all’agricoltore rimane, se è tanto, il 10%”. Trivellato ha aggiunto: “Non solo: attualmente produrre un litro di latte costa tra i 55 e i 60 centesimi al litro, tuttavia agli allevatori vengono riconosciuti 52 centesimi al litro. In pratica stanno lavorando in perdita”. La lista sarebbe infinita.

Secondo il presidente Cia occorre una vera applicazione del Decreto Legislativo 198 dell’8 ottobre 2021 sulle pratiche sleali tra le imprese agricole e quelle alimentari: “va istituita a livello nazionale la figura di un ente in grado di controllare, ed eventualmente sanzionare, tutte quelle azioni che danneggiano il mercato agroalimentare; come, ad esempio, la vendita di un prodotto palesemente sottocosto. Serve, inoltre, snellire la burocrazia relativamente ai contributi della Pac, Politica agricola comune, incagliati dalla miriade di nuove regole introdotte dalla riforma”.

Il presidente Cia ha concluso dicendo: “Senza il comparto del primario il nostro tessuto socioeconomico è destinato a soccombere”.

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Last modified: Febbraio 16, 2024
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