PADOVA (mercoledì 8 maggio 2024) – Il Consiglio dei ministri dello scorso 6 maggio ha approvato un divieto riguardante l’installazione di pannelli fotovoltaici nei terreni agricoli, tuttavia sono previste diverse deroghe. La più significativa riguarda il sistema agrivoltaico, che consente l’installazione dei pannelli a più di due metri da terra, permettendo così l’utilizzo dei campi per le coltivazioni. Questa modalità di installazione continuerà a essere consentita nonostante il divieto.
Di Daniel Caria
La questione ha suscitato dibattiti e divisioni anche tra ambientalisti ed ecologisti. Il consigliere regionale Arturo Lorenzoni ha commentato l’intervento normativo, sottolineando che i provvedimenti nazionali e regionali stanno ostacolando lo sviluppo del fotovoltaico sui terreni agricoli, indipendentemente dall’utilizzo e dalla qualità delle aree stesse.
Secondo Lorenzoni, i dati agronomici indicano che l’1% dei terreni agricoli italiani non più utilizzati sarebbe sufficiente per realizzare il 50% dei Gigawatt necessari per raggiungere gli obiettivi energetici prefissati entro il 2030. L’altra metà potrebbe essere installata sui tetti.
Rallentare la transizione energetica attraverso il posizionamento dei pannelli fotovoltaici comporterebbe conseguenze negative, tra cui un aumento del prezzo dell’energia elettrica, la perdita di posti di lavoro diretti e indiretti, un aumento della dipendenza dalle fonti energetiche fossili e il blocco della creazione di una filiera produttiva nazionale del fotovoltaico.
Last modified: Maggio 8, 2024