Padova (lunedì, 25 agosto 2025) — La battaglia per salvare il rinoceronte bianco settentrionale, una delle specie più minacciate del pianeta, segna un nuovo capitolo. Il consorzio internazionale BioRescue, che vede coinvolta anche l’Università di Padova, ha infatti annunciato la creazione di tre nuovi embrioni nel corso del 2025, un risultato che si aggiunge ai 38 già ottenuti dal 2019 a oggi. Parallelamente, sono stati avviati i primi trasferimenti di embrioni puri in madri surrogate di rinoceronte bianco meridionale, un passo cruciale per garantire un futuro a questa sottospecie ormai ridotta a due soli esemplari femmina, Najin e la figlia Fatu, entrambe incapaci di portare avanti una gravidanza naturale.
di Virginia Spennacchio
Il lavoro di BioRescue, coordinato dal Leibniz Institute for Zoo and Wildlife Research in Germania e dal Safari Park Dvůr Králové in Repubblica Ceca, si svolge in stretta sinergia con il Kenya Wildlife Service e il Wildlife Research and Training Institute. Dal 2019, presso l’Ol Pejeta Conservancy in Kenya, sono state effettuate 21 raccolte di ovociti da Fatu, che hanno permesso la creazione di nuovi embrioni nei laboratori italiani di Avantea. Nonostante i trasferimenti effettuati negli ultimi due anni non abbiano ancora portato a una gravidanza duratura, i ricercatori ritengono di aver tracciato la strada giusta: alla fine del 2023, infatti, era già stata ottenuta la prima gravidanza in un rinoceronte tramite fecondazione in vitro, seppur con un embrione di sottospecie meridionale.
Ogni procedura, sottoposta a rigorosi controlli etici, è stata valutata anche dagli esperti dell’Ateneo patavino. Le verifiche hanno mostrato che le madri surrogate non hanno subito effetti negativi sulla salute, mentre Fatu ha persino beneficiato delle raccolte di ovociti, che sembrano aver migliorato la funzionalità delle sue ovaie grazie a un fenomeno definito “pulizia ovarica”.
Il progetto non è soltanto ricerca scientifica, ma anche un percorso di sensibilizzazione globale. Il 24 agosto 2025, in occasione del sesto anniversario della prima raccolta di ovociti, National Geographic ha presentato il documentario The Last Rhinos: A New Hope, diretto dalla fotografa Ami Vitale e ora disponibile in streaming. Il film racconta la sfida di riportare in vita una specie sull’orlo dell’estinzione, mostrando il legame tra scienza, tecnologia e custodi di questi animali straordinari.
Accanto agli studi condotti in Kenya e in Europa, BioRescue lavora anche su tecniche pionieristiche basate sulle cellule staminali. Università come Osaka e istituti come il Max Delbrück Center di Berlino stanno sperimentando la produzione di ovociti a partire da cellule pluripotenti, con l’obiettivo di ampliare la diversità genetica dei futuri rinoceronti.
L’ambizione resta chiara: non soltanto preservare la memoria di questa specie, ma riportarla un giorno a popolare la savana africana.
Last modified: Agosto 25, 2025