Padova (martedì, 20 maggio 2025) — Un’indagine della Polizia di Stato ha portato alla luce un sofisticato sistema di riciclaggio e frode commerciale, con al centro alcune Ferrari danneggiate rimesse a nuovo e vendute come intatte.
di Virginia Spennacchio
Quattro persone, tra Vicenza e Padova, sono state denunciate con l’accusa di aver riciclato veicoli e sottratto pezzi originali direttamente dalla produzione della casa automobilistica.L’operazione, denominata “Cavallino”, è scattata all’alba del 20 maggio con perquisizioni in abitazioni e officine a Costabissara, Vicenza, Castegnero e Padova. Gli investigatori hanno individuato un meccanismo ben organizzato: le auto incidentate venivano acquistate, riparate e poi rivendute in Italia e all’estero, facendo credere agli acquirenti che si trattasse di veicoli mai coinvolti in sinistri.Un ulteriore elemento emerso dall’inchiesta riguarda la sottrazione illecita di autoricambi originali Ferrari. Secondo gli inquirenti, i componenti venivano prelevati direttamente dalla linea di produzione, poi montati sulle vetture danneggiate per renderle più appetibili e difficili da identificare come riparate. Questo stratagemma permetteva di aggirare le revisioni straordinarie previste per le auto gravemente incidentate, riducendo la tracciabilità dei veicoli e dei ricambi stessi.I veicoli venivano successivamente messi in vendita a cifre elevate, grazie all’uso dei pezzi autentici che conferivano un’apparenza di originalità. Le vendite avvenivano sia attraverso circuiti ufficiali che tramite trattative private, ingannando così collezionisti e acquirenti ignari. L’operazione ha avuto una forte eco anche nel settore automobilistico, dove ora si chiede maggiore vigilanza sulle modalità di circolazione e certificazione delle supercar di lusso. Le indagini, coordinate dalla Procura di Vicenza, sono ancora in corso per approfondire eventuali complicità e contatti nel mondo della compravendita di auto, sia nei canali ufficiali che in quelli paralleli.
Last modified: Maggio 20, 2025