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Cassa integrazione raddoppiata a Padova: allarme per lavoro e centri urbani

Padova (domenica, 1 giugno 2025) — Preoccupanti i dati emersi a fine maggio sulla cassa integrazione in provincia di Padova. Patrizio Bertin, presidente di Ascom Confcommercio, ha segnalato che nel primo trimestre del 2025 sono state autorizzate 2.973.710 ore, quasi il doppio rispetto alle 1.488.307 del 2023. Questo implica meno reddito disponibile per le famiglie, con conseguente calo dei consumi.

di Virginia Spennacchio

Febbraio è stato il mese più critico: 1.163.844 ore di cassa ordinaria e 155.446 di straordinaria, contro le 657.960 e 131.756 del 2023. Anche gennaio ha registrato un aumento importante, con 851.642 ore ordinarie contro le 480.182 di due anni prima. Marzo ha visto 643.280 ore ordinarie, rispetto alle 209.081 del 2023.

Bertin sottolinea come il comparto turistico e dei servizi, seppur in crescita, non compensi le difficoltà di commercio e manifattura. Il rischio concreto è la chiusura dei negozi più piccoli e l’aumento della cassa integrazione per le attività più strutturate. Questo, secondo Bertin, non comporta solo una perdita occupazionale, ma contribuisce allo svuotamento dei centri urbani, in particolare quelli minori, avviando un processo di desertificazione commerciale che porta inevitabilmente al degrado.

L’assenza di politiche efficaci per rilanciare il reddito, conclude Bertin, ostacola i consumi e alimenta una spirale negativa. Servono misure strutturali per sostenere famiglie e imprese, evitare la chiusura di negozi e preservare la vitalità economica e sociale dei centri cittadini.

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Last modified: Giugno 1, 2025
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