Este (giovedì, 29 maggio 2025) — L’inchiesta sulla tragica morte di Edoardo Zattin, il diciottenne di Este deceduto dopo un allenamento di boxe, si è conclusa il 28 maggio con un patteggiamento da parte dei tre imputati. Il giovane perse conoscenza nella palestra “Move” durante una sessione di sparring e morì poco dopo. Le indagini non sono riuscite a chiarire con certezza chi abbia sferrato il colpo che si è rivelato fatale, lasciando così irrisolto uno degli aspetti più dolorosi della vicenda.
di Virginia Spennacchio
La Procura ha contestato ai tre indagati l’accusa di cooperazione in omicidio colposo, ritenendo che avessero violato i regolamenti che disciplinano l’attività sportiva nel pugilato e che non avessero adeguatamente vigilato durante l’allenamento. Edoardo, infatti, non risultava tesserato alla Federazione Pugilistica Italiana, condizione necessaria per poter partecipare a qualsiasi attività di sparring, e questo elemento ha pesato in modo significativo sull’accusa.
Simone Lazzarin, allenatore di 47 anni residente a Rovigo, ha patteggiato una pena di due anni. I due legali rappresentanti della palestra, Luca Lunardi e Matteo Zenna, rispettivamente di 36 e 49 anni, hanno invece ottenuto una condanna a dieci mesi e venti giorni, con sospensione della pena. Parallelamente è stato già avviato un risarcimento economico a favore della famiglia del giovane, che sarà definito in sede civile.
Questo caso ha scosso profondamente la comunità locale, aprendo interrogativi sulla sicurezza delle attività sportive amatoriali e sull’effettivo rispetto delle normative da parte delle palestre. Le autorità giudiziarie hanno sottolineato la necessità di maggiore vigilanza e responsabilità da parte di chi gestisce e guida le attività sportive, specie in discipline ad alto rischio come la boxe.
Last modified: Maggio 29, 2025