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Lavoratori esposti al caldo estremo: 13 Regioni fermano i cantieri e i campi nelle ore più calde

Padova (martedì, 1 luglio 2025) — Negli ultimi giorni, l’Italia è stretta nella morsa del caldo. A Bologna, un operaio è morto mentre lavorava in un cantiere, accasciandosi davanti ai colleghi. Un episodio che segue di poco la scomparsa di un altro lavoratore agricolo ad Andria, in Puglia. Anche se non è possibile attribuire con certezza il decesso alle temperature elevate, è evidente che l’emergenza climatica aggrava le condizioni di chi lavora sotto il sole.

di Virginia Spennacchio

In risposta a questa situazione, tredici Regioni italiane hanno adottato ordinanze per vietare, nelle ore più calde, le attività nei settori a maggior rischio: agricoltura, florovivaismo, edilizia e logistica. Tra le Regioni che hanno già emanato misure ci sono Liguria, Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Lombardia ed Emilia-Romagna. In genere, le fasce orarie vietate vanno dalle 12:30 alle 16:00, ma ogni territorio ha stabilito le proprie modalità.

Le Regioni che non hanno ancora emesso ordinanze – come Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Molise, Veneto, Abruzzo e Valle d’Aosta – stanno comunque valutando misure precauzionali, spingendo le aziende a organizzare turni più brevi, pause frequenti in zone ombreggiate e accesso costante ad acqua potabile.

Sul fronte nazionale, però, le critiche non mancano. Il senatore Tino Magni (Avs), presidente della commissione parlamentare sulle condizioni di lavoro, accusa il governo Meloni di non aver predisposto un piano nazionale di prevenzione e di non aver stanziato fondi per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Anche la ministra del Lavoro Marina Calderone è stata definita “assente” dal dibattito, nonostante le sollecitazioni dei sindacati.

Intanto, in Europa, il caldo torrido continua a colpire duramente. Allarmi meteo, rischio incendi e problemi sanitari sono all’ordine del giorno in diversi Paesi, tra cui Spagna, Grecia, Portogallo e Francia. L’Italia, secondo Eurobarometro, è tra i Paesi in cui i cittadini chiedono con più forza azioni concrete contro gli effetti del cambiamento climatico.

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Last modified: Luglio 1, 2025
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