India (giovedì, 8 maggio 2025) — Da oltre settant’anni, India e Pakistan convivono in uno stato di tensione latente, alimentato da dispute territoriali, identità nazionali contrapposte e una corsa agli armamenti che ha portato entrambi i Paesi a dotarsi dell’arma nucleare. La scintilla originaria va cercata nella partizione del 1947, quando l’ex colonia britannica si divise nei due stati sovrani. Il contenzioso più esplosivo resta quello del Kashmir, regione montuosa contesa e strategica, a maggioranza musulmana ma governata dall’India.
di Virginia Spennacchio
Proprio lì scoppia la prima guerra indo-pakistana nel 1947: truppe irregolari pakistane invadono il territorio, l’India interviene, e solo la mediazione ONU riesce a congelare il conflitto con un cessate il fuoco e la suddivisione del Kashmir lungo una Linea di Controllo ancora oggi sorvegliata militarmente.
Nel 1965 il secondo conflitto: nuova offensiva pakistana e dura risposta dell’India. Dopo settimane di scontri, la pace viene negoziata a Tashkent grazie all’intervento dell’Unione Sovietica. Ma è solo una tregua temporanea. Nel 1971, a causa della crisi umanitaria e politica in Pakistan Orientale, Nuova Delhi interviene nel conflitto interno pakistano e appoggia la nascita del Bangladesh. La guerra dura appena due settimane ma segna la più pesante sconfitta militare per Islamabad.
L’ultimo confronto diretto avviene nel 1999 a Kargil, nel Kashmir indiano, quando militari e miliziani pakistani si infiltrano oltre la Linea di Controllo. L’India risponde con una campagna militare che riconquista i territori perduti. La comunità internazionale segue con apprensione: entrambi i Paesi sono ormai potenze nucleari.
Oggi la rivalità resta viva, anche se le guerre si sono trasformate in schermaglie diplomatiche e scontri localizzati. Ma ogni crisi rischia di degenerare, e il dialogo resta fragile. Tra India e Pakistan, la pace continua a essere un equilibrio delicato.
Last modified: Maggio 8, 2025
