Scritto da 5:25 pm Abano Terme, Cronaca

Femminicidio di Abano, Erik Zorzi in aula: accuse confusionali e una difesa che non convince

Abano Terme (martedì, 6 maggio 2025) — «Ho tentato un rapporto sessuale, lei diceva “smettila”». Così si è difeso Erik Zorzi davanti alla Corte d’Assise di Padova, nell’ennesima udienza per l’omicidio di Nicoleta Rotaru, 37 anni, sua ex moglie e madre delle loro due figlie, uccisa il 2 agosto 2023 nella casa di Monteortone di Abano Terme.

di Virginia Spennacchio

Una difesa giudicata strampalata e contraddittoria, quella di Zorzi, 43 anni, che ha provato a dare una lettura diversa alla drammatica registrazione della morte di Nicoleta, incisa dal suo cellulare tramite un’app attivata per autodifesa. La donna temeva l’ex marito, tanto da documentare litigi e minacce. L’imputato ha avanzato giustificazioni confuse: «Pensavo non sarei stato interrogato oggi… ho dormito poco, c’erano tafferugli in carcere», e ha chiesto di riascoltare l’intero audio.

Nel corso dell’udienza, Zorzi ha anche mosso gravi accuse alla vittima, dipingendola come alcolizzata e ossessionata dal telefono. Ha ammesso di averla spiata con dispositivi nascosti in casa e nell’auto: «Lo facevo per ricattarla, ma era iniziata lei». Tuttavia, quando l’accusa ha riportato l’attenzione sulla notte dell’omicidio, l’imputato ha più volte svicolato, insistendo sul presunto tentativo di rapporto sessuale.

Un ulteriore dettaglio inquietante, inoltre, è emerso in aula: fu lui a sottrarre la foto di Nicoleta dalla tomba. Il furto, denunciato dalla madre della vittima, è stato confermato dal ritrovamento dell’immagine nell’auto di Zorzi, il giorno del suo arresto lo scorso marzo, davanti al cimitero di Abano.

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Last modified: Maggio 6, 2025
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